Fobie specifiche

Tutti, che lo ammettiamo o meno, abbiamo paura di qualcosa o diventiamo tesi in determinate situazioni. Può trattarsi della vista di un grosso ragno nella stanza o dell’idea di dover parlare di fronte a molte persone. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, siamo in grado di fare fronte alla situazione e riusciamo a superare il nostro disagio.

Però, quando il livello di attivazione è molto alto e caratterizzato da un’ansia intensa, prolungata e irrazionale, allora ci troviamo davanti ad una fobia specifica.

La fobia è il tipo più estremo di paura che ci porta a sperimentare un’ansia sproporzionata rispetto alla minaccia percepita. Ciò accade sia in caso di pericolo reale, sia per qualcosa che abbiamo soltanto immaginato. In entrambi i casi, la fobia ci fa sentire impotenti e ci porta ad evitare con tutte le nostre forze la fonte della nostra ansia, interferendo così con la nostra vita quotidiana e le nostre relazioni sociali.

Le persone che soffrono di questo disturbo, infatti, cercano di fare tutto ciò che è in loro potere per evitare l’ansia e le sensazioni terrificanti associate alla loro fobia, arrivando a rinunciare alle uscite con gli amici o ai viaggi in luoghi esotici.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5), le fobie specifiche possono rientrare in 5 categorie:

  1. Paura di animali (es: insetti, serpenti, volatili, ecc.). Questo tipo di fobia tende ad avere origine nell’infanzia e sembra riguardare maggiormente il genere femminile.
  2. Paura dell’ambiente naturale (es: altezze, buio, temporali, ecc.). Anche questo tipo di fobia ha origine nei primi anni di vita e si registra una prevalenza maschile per quanto riguarda la paura delle altezze.
  3. Paura di sangue, aghi e ferite. Questo tipo di fobia porta comunemente ad episodi di svenimento.
  4. Paura di determinate situazioni (es: spazi chiusi, volare, guidare, ponti, ecc.). Questo tipo di fobia specifica generalmente si presenta con un picco nell’infanzia ed un altro intorno ai 25 anni; tende a riguardare maggiormente le donne.
  5. Altri tipi di fobie specifiche (es: soffocare, clown o maschere in genere, bambole, rumori forti, ecc.). Questo tipo di fobia tende ad essere maggiormente presente nell’infanzia.

Oltre alle fobie specifiche troviamo anche:

  • Agorafobia – paura degli spazi aperti e/o affollati dai quali non ci si possa allontanare facilmente
  • Fobia sociale – paura delle interazioni sociali per il timore di sperimentare imbarazzo, di rendersi ridicoli o di essere giudicati (ad esempio, la persona può arrivare ad evitare di parlare o di mangiare in pubblico)
  • Disturbo da Attacchi di Panico

 

I bambini con fobie specifiche non sono per forza ansiosi in generale: lo diventano quando si trovano ad affrontare l’oggetto della loro paura. La differenza rispetto agli adulti è che spesso questi ultimi si rendono conto dell’irrazionalità della loro paura: i bambini no.

La paura diventa quindi così forte da interferire con la vita quotidiana e il bambino non trova conforto nelle rassicurazioni di chi cerca di aiutarlo.

Alcune fobie molto comuni tra i bambini includono:

  • Animali
  • Sangue
  • Il buio
  • Spazi ristretti
  • Volare
  • Ammalarsi
  • La malattia di qualcuno caro (parente o animale)
  • Altezze
  • Insetti e ragni
  • Iniezioni
  • Tuoni e lampi

I bambini che sperimentano una paura estrema di essere allontanati dai genitori o dagli altri membri della famiglia soffrono di quello che viene chiamato Disturbo d’Ansia da Separazione.

 

SINTOMI

Possibili sintomi fisiologici: sudorazione eccessiva, tensione muscolare, aumento del battito cardiaco, difficoltà a respirare

Sintomi cognitivi: pensieri irrazionali, catastrofizzazione, attenzione focalizzata sullo stimolo, confusione mentale

Sintomi emotivi: senso di impotenza, paura e frustrazione, imbarazzo, timore di morire o di perdere il controllo

Sintomi comportamentali: pianto, evitamento di situazioni temute, tentativo di fuga

 

TRATTAMENTO

Il trattamento dipende molto dall’origine del disturbo.

Spesso c’è un trauma alla base della fobia specifica della persona. Essere morsi da un cane, ad esempio, può innescare un condizionamento che porta ad associare “tutti i cani” con “il dolore provato”. Conseguentemente, la persona inizia ad evitare i cani per non sperimentare più quel dolore.

 

Altre volte, la fobia può essere appresa da qualcuno che ci sta vicino: se uno dei nostri genitori ha la fobia di volare, probabilmente impareremo che “prendere un aereo potrebbe ucciderci” e, di conseguenza, cercheremo di evitarlo il più possibile.

 

Mediante la terapia cognitivo comportamentale la persona diventa consapevole dell’origine della sua fobia ed impara a gestirla grazie a:

  • psicoeducazione
  • tecniche di rilassamento e respirazione
  • analisi dei pensieri irrazionali e ristrutturazione cognitiva
  • esposizione graduale allo stimolo temuto
  • desensibilizzazione sistematica

 

ATTENZIONE

La paura è un’emozione di base estremamente importante per la nostra sopravvivenza. È normale essere spaventati in situazioni di potenziale pericolo o di fronte ad animali effettivamente dannosi. Tuttavia è importante ricordare la natura assolutamente irrazionale delle fobie: se una persona vicina a voi ne soffre, non ridicolizzate la sua sofferenza, per quanto assurdo vi possa sembrare il suo timore. Nel momento in cui sperimenta la fobia, non cercate di farla ragionare ma offritele vicinanza e sostegno invitandola a rivolgersi ad terapeuta cognitivo comportamentale che potrebbe risolvere il problema in meno di 10 sedute.